Avete mai sentito parlare di Newcastle Upon Tyne? In italiano sarebbe Castelnuovo sul fiume Tyne, una città poco conosciuta, nel nord dell’Inghilterra. Trova le sue origini in epoca romana, come forte lungo il muro di confine settentrionale dell’impero in Britannia.
Ecco 10 cose divertenti da fare a Newcastle, sia per adulti che per famiglie con bambini. Vi racconto la nostra prima settimana di agosto 2019, quando sono andata con Logos e Smilla a trovare la mia sorella di cuore Maria Grazia, che viveva in un castello nella campagna inglese.
- I cigni di Bradley Gardens
- Paddle surf sul Mare del Nord
- Il parco di Cragside e la prima casa illuminata a energia idroelettrica
- Gita in bicicletta e storia del treno
- In città: il Life Science Centre
- Gateshead: il Museo di Arte Moderna Baltic e il Sage
- Fish & Chips della Regina
- Il Buid-a-Bear Workshop, al centro commerciale Metrocentre
- Il tradizionale tè inglese: l’afternoon tea
- Il Vallo di Adriano
Da Pisa non avevo trovato voli low cost diretti, così siamo arrivati a Leeds (160 km circa a sud di Newcastle), abbiamo preso un bus all’aeroporto per arrivare alla stazione e con un’ora e mezzo di treno siamo arrivati finalmente a destinazione. La zia Mari abitava a Wylam, un paesino immerso nella campagna inglese, in un castello restaurato e diviso in appartamenti.
1. Primo giorno: i cigni di Bradley Gardens
Attrezzati con un sacchetto di pane secco a testa andiamo a conoscere i cigni di Bradley Gardens, un luogo incantato, dove è possibile anche fermarsi per un autentico tè all’inglese (accompagnato da golosissime torte e tartine), che noi ci siamo concessi in compagnia dei nostri amici la domenica successiva, per il sacro “afternoon tea”. Dopo la visita ai cigni proseguiamo la nostra passeggiata verso la Daniel Farm, una fattoria con sala da tè e vendita diretta, dove i bambini si fermano a chiacchierare con oche, capre, cavalli, pecore, maiali e tacchini. In lontananza possiamo vedere anche un gruppetto di cervi.
2. Secondo giorno: paddle surf nel Mare del Nord
Aiutoooo!! La mia intrepida amica-sorella ha prenotato per noi una splendida escursione con i ragazzi di KA Adventure Sports per andare sulle paddle surf, ovvero tavole sulle quali si dovrebbe stare in piedi, muovendosi con una pagaia… ma essendo il Mare del Nord GELIDO prima di tutto bisogna indossare una muta. Abbiamo voluto condividere questo divertimento con Dave e Dawn, due amici che avevamo conosciuto a Lucca e che avevamo una grandissima a voglia di riabbracciare.
Per l’occasione abbiamo organizzato anche un picnic sul mare ma il tempo inglese non perdona, così dopo una velocissima passeggiata sulla spiaggia corriamo a ripararci sul furgone di Dave, dove abbiamo festeggiato con frittata e sushi!
Il sole appare brevemente e subito scompare dietro le nuvole, accompagna le nostre giornate inglesi quasi sempre sotto la pioggia, che ci autorizzano a scaldarci con una cioccolata calda in una delle tante Ship Inn (che sarebbe la Locanda delle Pecore) a Newton-by-the-Sea.
3. Terzo giorno: il parco di Cragside e la prima casa illuminata a energia idroelettrica
La zia Mari ci porta a visitare un luogo davvero magico, Cragside, dove si trova la prima casa al mondo illuminata ad energia idroelettrica. Creato da Margaret e William Armstrong, Cragside è protetto dal National Trust, un’organizzazione che tutela il patrimonio storico e culturale inglese. Armstrong dopo aver svolto i primi anni della sua carriera da avvocato si appassionò all’ingegneria idraulica, inventando un nuovo modo di creare energia attraverso il movimento dell’acqua.
Passeggiando nel bosco di oltre 7 milioni di alberi, creato dalla baronessa Margaret appassionata di flora e fauna, rimaniamo affascinati e i bambini si divertono a scoprire come si crea l’energia facendo girare l’acqua molto forte, grazie a dei meccanismi dimostrativi, a disposizione nelle varie centraline sparse nel parco. In cima alla collina si trova la grande casa vittoriana, in parte visitabile, con sala da tè e negozio, ma noi siamo rimasti fino all’ora di chiusura a esplorare il parco e le sue meraviglie. A questo link trovate la mappa con oltre 64 km di sentieri che si snodano in 1729 ettari di terreno e collegano i cinque laghi artificiali da cui proviene l’acqua utilizzata dalle centrali idroelettriche.
4. Quarto giorno: gita in bicicletta e storia del treno
I nostri amici Dawn e Dave ci portano con il furgoncino Bike4health tutta l’attrezzatura per fare una gita in bicicletta lungo il fiume Tyne. Bike4health è il progetto di Dave con un grande obiettivo culturale: far conoscere e sperimentare i benefici di andare in bicicletta ogni giorno, a tutte le età, proponendo attività individuali o per famiglie, aziende, progetti educativi e nel settore pubblico.
Pedaliamo lungo il fiume per una trentina di chilometri, attraversando la campagna inglese, passiamo accanto a un campo da golf (Ryton Golf Club), a uno dei più antichi club di canottaggio (Tyne Amateur Rowing Club), alternando nuvoloni, barlumi di sole e pioggia impietosa. Ci fermiamo per asciugarci e scaldarci con un tè fumante nel coffee shop lungo il fiume dedicato al costruttore della prima locomotiva a vapore (Hedley’s Riverside Coffee Shop), prima di scoprire la casa natale di George Stephenson, passato alla storia come il padre delle ferrovie.
Già in antichità Greci e Romani usavano dei binari pavimentati come guide per indicare il percorso ed evitare che i carri rimanessero bloccati in buche o fango. Tecnica ripresa nelle miniere del nord Europa, per trasportare più facilmente il carbone in superficie. Carri e binari erano ancora tutti di legno, chiamati dai minatori tedeschi del cinquecento “cani” per il rumore che facevano quando passavano nelle gallerie (così racconta Georg Agricola, primo scienziato che studiò i minerali, nel trattato in latino De re metallica, pubblicato nel 1556). Verso la fine del settecento le rotaie di ferro vengono sostituite a quelle di legno, siamo nel pieno della prima rivoluzione industriale e il carico di carbone da trasportare è sempre maggiore. Si inizia a guardare oltre, a come prolungare il trasporto dei carri fino al fiume Tyne, dove il carbone sarà imbarcato e portato nelle varie destinazioni. Così nascono le prime wagonway, delle strade munite di binari. Nel 1769 James Watt brevettò la prima macchina a vapore che rivoluzionò il lavoro nelle fabbriche e da questa George Stephenson inventò e costruì nei primi anni dell’ottocento le prime locomotive a vapore, tra cui quella che passò alla storia, che chiamò Rocket (Razzo). Da qui il passo fu breve e dal trasporto di carbone si passò al trasporto di persone per motivi di lavoro per aprire la strada dopo pochi anni ai viaggi di piacere e conoscenza. In Italia la prima linea ferroviaria venne inaugurata nel 1839 e collegava Napoli a Portici.
5. Quinto giorno: Newcastle, al Life Science Centre
È arrivato il momento di andare a visitare la città di Newcastle: andiamo a piedi alla stazione di Wylam, una delle più antiche al mondo ancora funzionanti, verso il Life Science Centre, un centro per scoprire la scienza a tutte le età, con spettacoli, mostre e spazi gioco per bambini. Appena entrati ci attira subito uno spettacolo sui campi magnetici nel teatro interattivo, poi Smilla e Logos corrono nella zona Making studios, allestita con diversi oggetti e materiali a disposizione per una sessione di 30 minuti. Qui il motto è: “Tutti abbiamo un lato creativo, non devi essere un artista per essere creativo. L’immaginazione non ha limiti di età.” I genitori sorvegliano e osservano un passo indietro, lasciano sperimentare e divertire. Allo scadere del tempo i bambini rimettono ogni materiale nel relativo contenitore, pronti per nuove avventure. Ed eccoci al planetario, per osservare la terra dallo spazio, scoprire come è stato usato per studiare il nostro pianeta e sognare di essere un’astronauta.
La fame incalza e andiamo al self-service proprio davanti alla Space Zone, ma non possiamo entrare perché Smilla è ancora troppo piccola. Ci consoliamo con la Brain Zone, una zona riservata alla scoperta del cervello, con plastici da montare e giochi interattivi, prima di scendere nella Experiment Zone, un vero e proprio laboratorio a disposizione di bambini da 4 anni in su. All’ingresso si trovano camici divisi per età e occhiali per piccoli scienziate/i, preparazione necessaria prima di entrare in laboratorio e scegliere un esperimento da fare, seguendo le indicazioni fornite dai tecnici che accolgono i bambini. L’ultima parte della visita è dedicata al gioco libero nella zona riservata ai piccoli, con diverse aree per giochi di fantasia e un angolo morbido per la lettura e il relax.
6. Sesto giorno: al Baltic e Sage di Gateshead
Oggi andiamo al Baltic Centre for Contemporary Art, il museo di arte contemporanea costruito in un vecchio mulino lungo il fiume Tyne. L’ingresso è libero, entriamo e ci lasciamo trasportare dai colori, dai suoni, dagli spazi ampi e da quell’atmosfera di futuro, piacere, libertà di sentimento che ci elettrizza. Ci facciamo rapire dalle opere, Logos e Smilla si immergono nell’esperienza di installazioni plurisonore, infine saliamo fino in cima per affacciarci alla vetrata e ammirare i sette ponti che uniscono l’antica cittadina di Newcastle a Gateshead, una volta località a sé sulla sponda opposta del Tyne, ora sede della vita culturale della città.
Scendiamo con l’ascensore panoramico e ci dirigiamo verso quell’enorme oggetto luccicante poco distante: il Sage, una sala da concerto progettata da uno degli architetti più famosi al mondo, Norman Foster. Entriamo rapiti dalla curiosità e ci perdiamo nei piani di questo luogo fantastico, che suona di prove, gioventù, esperienze, divertimento e passione.
7. Fish & Chips della Regina
Non potevamo certo tornare a casa senza mangiare il vero fish & chips inglese e con la zia Mari non si scherza, ci porta in un ristorantino super kitch, tutto lucine, roselline e coniglietti, le tavole sono apparecchiate con delle tovagliette di carta con la fotografia della visita della Regina Elisabetta II davanti al negozio! Lucine e regine a parte il pesce con patate è squisito, lo portano con i contorni e le salse che hai scelto e, se ti piace questo piatto, è una vera goduria. Il ristorante si chiama Balls of Prudhoe e si trova a una ventina di chilometri a ovest di Newcastle.
8. Il Buid-a-Bear Workshop, al centro commerciale Metrocentre
La zia Mari si è innamorata di un negozio del Metrocentre dove lavorava, il Buid-a-Bear Workshop, un negozio dove puoi scegliere come creare il tuo pupazzo, con un cuore scintillante da nascondere al suo interno, prima di riempirlo a tuo piacimento con più o meno imbottitura. Un’idea carina, anche se la zia Mari non aveva considerato tutti gli accessori da abbinare…non compresi nel prezzo!
9. Il tradizionale tè inglese: l’afternoon tea
Chiudiamo la nostra settimana inglese con un meraviglioso afternoon tea, servito con vassoi a piani come le torte nunziali, pieni zeppi di tartine, pasticcini e torte di tutti i tipi. Sembra che la tradizione di accompagnare al tè del pomeriggio piatti dolci e salati risalga alla Duchessa Anna Russel, un’amica della Regina Vittoria, che negli anni Quaranta dell’Ottocento iniziò a farsi portare uno spuntino a metà pomeriggio. Questa abitudine venne accolta con piacere e divenne presto un’istituzione, un’evento galante nell’alta società britannica, con ricevimenti anche di centinaia di invitati.
10. Il Vallo di Adriano
Il Vallo di Adriano è un muro costruito all’inizio del II secolo in seguito alla visita dell’Imperatore Adriano, per proteggersi dall’invasione delle tribù della Caledonia (l’attuale Scozia). Riconosciuto nel 1987 patrimonio dell’umanità dell’UNESCO, il sito comprende anche i resti di numerosi forti costruiti lungo il muro. Andammo a visitarlo nel 2013, passeggiando tra i pascoli con Logos nel marsupio.