
Festeggiamo l’arrivo della primavera con un giro di mura in risciò. Lasciamo la macchina al parcheggio e ci avviamo con le biciclette verso Porta San Donato, ci fermiamo al primo baluardo per giocare un po’ sulle collinette e per andare sull’altalena. Poi ci dirigiamo verso piazza Santa Maria per noleggiare un risciò.
Colgo l’occasione per studiare la storia di quest’opera grandiosa: le Mura di Lucca sono seconde solo a quelle costruite dai veneziani per fortificare Nicosia, capitale di Cipro. Costruite con mattoni di fango, le mura cipriote sono lunghe qualche centinaia di metri più delle nostre, ma non abbastanza larghe da poterci passeggiare sopra, tra viali alberati e baluardi giardino come quelli lucchesi.
Quella che vediamo oggi è la terza cerchia muraria, Lucca infatti era una città romana, che viveva intorno al foro (Piazza San Michele in foro appunto), da cui partivano le due arterie principali: il cardo (via Santa Croce fino a Via San paolino) e il decumano (via Fillungo fino a via Cenami). Di questa prima cerchia rimane solo un piccolissimo tratto vicino alla chiesina delle Rose, dietro il duomo di San Martino.
L’anfiteatro romano invece è ancora oggi conservato perfettamente. Un tempo sede del mercato, oggi è uno dei simboli della città. Nella piazza ovale, circondata da locali, lucchesi e turisti da tutto il mondo si possono godere la pace cittadina, oltre ad eventi di arte o spettacoli estivi.
Nel Medioevo la cinta muraria fu allargata secondo le esigenze della nuova città e di queste mura rimangono ancora due porte, ora all’interno del centro storico: Porta San Gervasio sul cardo e Porta dei Borghi alla fine del decumano.
Infine i primi del Cinquecento la Lucca rinascimentale richiedeva delle mura ancora più ampie e imponenti, per difendersi principalmente dai fiorentini. In realtà le mura servirono come deterrente, più che come fortificazione militare. L’unica occasione in cui le mura servirono per proteggere la città fu nel 1812 quando durante un’alluvione del vicino fiume Serchio, i lucchesi chiusero e imbottirono tutte le porte con materassi e pagliericci.
Lucca mantenne la sua indipendenza fino al 1799 quando cadde sotto i francesi e Napoleone decise di assegnarla alla sorella Elisa Baciocchi. Uno dei monumenti dedicati alla principessa è proprio Porta Elisa, prima apertura in direzione di Firenze, ormai non più pericolosa.
In seguito alla morte di Napoleone, dopo riassetto europeo deciso nel Congresso di Vienna, a Lucca arrivò Maria Luisa Borbone, Infanta di Spagna. Tra i cambiamenti voluti dalla Duchessa ci fu la trasformazione delle mura da fortificazione a giardino e passeggiata della città. Nacquero così l’Orto botanico nel 1818, realizzato secondo il progetto affidato a Lorenzo Nottolini per creare un’area verde all’interno della cinta muraria. In seguito, nel 1840, il figlio Carlo Ludovico Borbone, volle trasformare una casermetta militare in caffè, e nacque il primo locale sulle mura, in cima a una maestosa salita da Piazza Grande, ovvero Piazza Napoleone.
Con il nostro risciò facciamo tutto i giro delle mura e scendiamo al baluardo di San Frediano, passando davanti al giardino di Palazzo Pfanner, location di numerosi film, dal Marchese del Grillo con Alberto Sordi, a Ritratto di Signora con Nicole Kidman.
Attraversiamo la città, girando nelle viettine strette, tra palazzi ricciolosi, davanti alla Domus Romana del I secolo a.c., in Piazza delle Catene ovvero San Michele in Foro, con la tipica facciata in stile lucchese con mille colonnine tutte diverse, sormontate dall’immenso Arcangelo Michele, con il leggendario brillante al dito, visibile ai più determinati all’imbrunire.
Ancora avanti, verso il Duomo di San Martino, dove si svolge uno dei più famosi mercatini dell’antiquariato ogni terzo fine settimana del mese; attraverso piazza Bernardini per vedere l’ostinata “Pietra del Diavolo“, che secondo un’altra leggenda, rimane staccata dal muro nonostante le numerose sostituzioni; per finire in piazza Cittadella, dove si trova la casa natale di Giacomo Puccini, ora museo dell’omonima Fondazione.
Lucca riserva sempre mille sorprese, anche per i suoi abitanti. Continueremo a viverla e a raccontarla con gioia!