
Dopo i due giorni passati a visitare gli orrori dell’olocausto ad Auschwitz ripartiamo con un bagaglio pieno di emozioni e un forte senso del dovere: diffondere a più persone possibile quanto è accaduto prima e durante la Seconda Guerra Mondiale.
La discriminazione, l’odio, la violenza e lo sterminio di famiglie intere. Per la maggior parte ebrei ma non solo, i polacchi dopo l’invasione da parte di Hitler dovevano scomparire dalla faccia della terra. Gli zingari perché “asociali”, gli intellettuali perché pericolosi per il regime, gli omosessuali perché non conformi all’ideologia nazista, i Testimoni di Geova in quanto obiettori di coscienza, i russi come prigionieri politici.
Nell’ottica della prepotenza ogni pretesto è valido per prevalere sulle minoranze. Ieri come oggi. “Oggi con i migranti, come ieri con gli ebrei” afferma la senatrice a vita Liliana Segre, una dei 25 sopravvissuti, su 776 bambini italiani deportati ad Auschwitz.
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Come arrivare ad Auschwitz, in Polonia
Sicuramente il viaggio in aereo è il più comodo e veloce. Noi abbiamo scelto di andare in treno, siamo partiti a piedi verso la stazione più vicina per ripercorrere anche emotivamente il viaggio che dovevano affrontare i deportati. Viaggiavano per giorni, su vagoni bestiame senza acqua, cibo (solo con le provviste che ognuno di era portato), senza avere la minima idea di quanto durasse il viaggio, né di quale fosse la destinazione finale. Ammassati uno sull’altro, tra bisogni fisiologici e corpi di chi non ce l’aveva fatta neanche ad arrivare.
Il percorso migliore, con meno cambi da fare ci è sembrato: Firenze-Vienna-Břeclav (Rep. Ceca)-Oświęcim (il nome polacco di Auschwitz). Da Lucca siamo andati a Firenze per prendere l’Euronight Trenitalia per Vienna (clicca per info). La mattina abbiamo preso il treno per Břeclav (clicca per info), subito dopo il confine tra l’Austria e la Repubblica Ceca, da qui l’ultimo treno per la destinazione finale: Auschwitz, a circa 60 km da Cracovia. In tutto il nostro viaggio è durato quasi 23 ore (qui il post con il video del viaggio di andata)
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Dove alloggiare
Abbiamo scelto la Guest House 7th Room, a 10 minuti a piedi dal Museo del campo di concentramento di Auschwitz e mezz’ora distante dall’ex campo di sterminio di Auschwitz II-Birkenau. Pulita, moderna, con una cucina attrezzata a disposizione. Il supermercato si trova a 200 metri.
Come preparare la visita
Andare a visitare gli ex campi di concentramento e sterminio di Auschwitz-Birkenau è un’esperienza che consigliamo a tutti (compiuti 14 anni). Lascia un segno profondo nella vita di chi ripercorre la dolorosa e folle storia di morte inflitta a innumerevoli esseri umani.
Consigliamo di preparare la visita ad Auschwitz attraverso libri, film (Il bambino con il pigiama a righe è l’ultimo che ho visto), video testimonianze dei sopravvissuti (per esempio quella Sami Modiano), che raccontano l’inferno che ha rubato loro la famiglia, l’infanzia, la casa e la serenità dell’anima per il resto dei loro giorni.
Sul sito ufficiale è disponibile un mini corso introduttivo, molto utile. Nei blocchi dell’ex campo di Auschwitz sono allestite diverse mostre, alcune permanenti, altre suddivise per paese, oltre a diversi progetti educativi. Inoltre, cliccando i seguenti link è possibile visualizzare le mostre on-line e aprire la pagina della visita virtuale ai diversi luoghi in interesse ad Auschwitz.
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Come prenotare una visita guidata in italiano
A questo link, nella sezione del sito Visiting è possibile prenotare una visita guidata, individuale o in gruppo, anche in italiano.
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