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Look Mummy!

Felicità assoluta

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Gigetto, il nostro pulmino Volkswagen

25 Ottobre 2021 by federicabertolli Leave a Comment

Federica e Simone davanti al pulmino VW
Ecco Gigetto!!

Vi presento Gigetto: il nostro pulmino Volkswagen! Dopo anni di ricerche è arrivato il momento di concretizzare il nostro sogno e partire all’avventura. Abbiamo trovato un’occasione: un T4 del ’91, completamente rifatto, pochi chilometri, siamo andati a vederlo a Firenze e…via!

“Quando prendiamo il tragotto? Mamma, quando partiamo??” Era la domanda tormentone di Smilla da un paio d’anni. Ora ha imparato a chiamarlo traghetto, anche se per noi rimarrà sempre tragotto. Appena preso Gigetto siamo partiti il primo venerdì per l’Isola d’Elba, neanche a dirlo! Quando ho chiamato il campeggio per sapere se erano ancora aperti il primo fine settimana di ottobre mi hanno risposto che erano al completo!! Fino ai primi di novembre è pieno di Svizzeri e tedeschi in vacanza.

Abbiamo trovato posto in un campeggio super pulito e organizzato, sul promontorio tra la spiaggia di Lacona e quella più piccola chiamata Laconella. Arrivati venerdì sera, non ci sembrava vero di essere in campeggio sul mare! Eravamo sempre stati con la tenda da famiglia con cucina, armadio, doppie camere, amaca e tutto l’ambaradan ma per pochi giorni, o tempo incerto, il furgone-camper-pulmino-minibus è parecchio più comodo. Insomma l’abbiamo chiamato Gigetto!
Il tempo è stato bello con qualche nuvola, abbiamo fatto il bagno non solo per la voglia matta di farlo, era davvero caldo. Il sabato siamo andati a vedere Seccheto, dove Simone passava le vacanze da bambino, una spiaggetta prima della famosa Fetovaia. Cercando dei cuscini (che mi ero dimenticata a casa…) ci siamo ritrovati a Marina di Campo, in un’atmosfera assolutamente vacanziera: locali aperti, ciabatte e sandali appesi, magliette e souvenir per la strada. Sembrava di aver fatto un salto indietro di due mesi, e per noi che non ci siamo potuti muovere per lavoro tutta l’estate è stata una sorpresa meravigliosa, come svegliarsi in un incantesimo.

Siamo rientrati la domenica sera felici e soddisfatti, pronti per ripartire all’avventura e alla scoperta di luoghi vicini o lontani. Siamo stati fuori due intensissimi giorni, a volte la felicità è proprio dietro l’angolo, basta crederci e continuare a cercare!

Nel breve video su YouTube troverete qualche foto delle prime gite con Gigetto: all’Isola d’Elba, a San Gimignano la città delle 72 torri medievali (oggi ne rimaste solo 14) la scorsa domenica e ieri a Marina di Castagneto Carducci e Bolgheri, dove ci siamo concessi un caffè ai piedi del viale di quei cipressi alti e schietti, tanto cari a Giosuè appunto!

P.s. mi sono commossa a leggere “Davanti a San Guido” mentre salivamo lungo il viale 😊

Greca di chiusura post con sette bambini felici, l'icona di Look Mummy! Felicità assoluta

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Filed Under: Toscana, Viaggi Tagged With: allegria, bagno, bambini, Bolgheri, California, campeggio, Castagneto Carducci, cipressi, Donoratico, Elba, Famiglia, felicità assoluta, Lacona, libertà, mare, Minibus, ottobre, pulmino, San Gimignano, Toscana, traghetto, vacanza, Volkswagen, VW Transporter T4

Le Mura di Lucca, la mia città

30 Marzo 2019 by federicabertolli Leave a Comment

 

felice sul risciò, insieme alla mia famiglia
Fede sulle mura

Festeggiamo l’arrivo della primavera con un giro di mura in risciò. Lasciamo la macchina al parcheggio e ci avviamo con le biciclette verso Porta San Donato, ci fermiamo al primo baluardo per giocare un po’ sulle collinette e per andare sull’altalena. Poi ci dirigiamo verso piazza Santa Maria per noleggiare un risciò.

Colgo l’occasione per studiare la storia di quest’opera grandiosa: le Mura di Lucca sono seconde solo a quelle costruite dai veneziani per fortificare Nicosia, capitale di Cipro. Costruite con mattoni di fango, le mura cipriote sono lunghe qualche centinaia di metri più delle nostre, ma non abbastanza larghe da poterci passeggiare sopra, tra viali alberati e baluardi giardino come quelli lucchesi.

Quella che vediamo oggi è la terza cerchia muraria, Lucca infatti era una città romana, che viveva intorno al foro (Piazza San Michele in foro appunto), da cui partivano le due arterie principali: il cardo (via Santa Croce fino a Via San paolino) e il decumano (via Fillungo fino a via Cenami). Di questa prima cerchia rimane solo un piccolissimo tratto vicino alla chiesina delle Rose, dietro il duomo di San Martino.

L’anfiteatro romano invece è ancora oggi conservato perfettamente. Un tempo sede del mercato, oggi è uno dei simboli della città. Nella piazza ovale, circondata da locali, lucchesi e turisti da tutto il mondo si possono godere la pace cittadina, oltre ad eventi di arte o spettacoli estivi.

Nel Medioevo la cinta muraria fu allargata secondo le esigenze della nuova città e di queste mura rimangono ancora due porte, ora all’interno del centro storico: Porta San Gervasio sul cardo e Porta dei Borghi alla fine del decumano.

Infine i primi del Cinquecento la Lucca rinascimentale richiedeva delle mura ancora più ampie e imponenti, per difendersi principalmente dai fiorentini. In realtà le mura servirono come deterrente, più che come fortificazione militare. L’unica occasione in cui le mura servirono per proteggere la città fu nel 1812 quando durante un’alluvione del vicino fiume Serchio, i lucchesi chiusero e imbottirono tutte le porte con materassi e pagliericci.

Lucca mantenne la sua indipendenza fino al 1799 quando cadde sotto i francesi e Napoleone decise di assegnarla alla sorella Elisa Baciocchi. Uno dei monumenti dedicati alla principessa è proprio Porta Elisa, prima apertura in direzione di Firenze, ormai non più pericolosa.

In seguito alla morte di Napoleone, dopo riassetto europeo deciso nel Congresso di Vienna, a Lucca arrivò Maria Luisa Borbone, Infanta di Spagna. Tra i cambiamenti voluti dalla Duchessa ci fu la trasformazione delle mura da fortificazione a giardino e passeggiata della città. Nacquero così l’Orto botanico nel 1818, realizzato secondo il progetto affidato a Lorenzo Nottolini per creare un’area verde all’interno della cinta muraria. In seguito, nel 1840, il figlio Carlo Ludovico Borbone, volle trasformare una casermetta militare in caffè, e nacque il primo locale sulle mura, in cima a una maestosa salita da Piazza Grande, ovvero Piazza Napoleone.

Con il nostro risciò facciamo tutto i giro delle mura e scendiamo al baluardo di San Frediano, passando davanti al giardino di Palazzo Pfanner, location di numerosi film, dal Marchese del Grillo con Alberto Sordi, a Ritratto di Signora con Nicole Kidman.

Attraversiamo la città, girando nelle viettine strette, tra palazzi ricciolosi, davanti alla Domus Romana del I secolo a.c., in Piazza delle Catene ovvero San Michele in Foro, con la tipica facciata in stile lucchese con mille colonnine tutte diverse, sormontate dall’immenso Arcangelo Michele, con il leggendario brillante al dito, visibile ai più determinati all’imbrunire.

Ancora avanti, verso il Duomo di San Martino, dove si svolge uno dei più famosi mercatini dell’antiquariato ogni terzo fine settimana del mese; attraverso piazza Bernardini per vedere l’ostinata “Pietra del Diavolo“, che secondo un’altra leggenda, rimane staccata dal muro nonostante le numerose sostituzioni; per finire in piazza Cittadella, dove si trova la casa natale di Giacomo Puccini, ora museo dell’omonima Fondazione.

Lucca riserva sempre mille sorprese, anche per i suoi abitanti. Continueremo a viverla e a raccontarla con gioia!

Greca di chiusura post con sette bambini felici, l'icona di Look Mummy! Felicità assoluta

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Filed Under: Famiglia, Lucca e dintorni, Storia, Toscana, Video Tagged With: Anfiteatro, anfiteatro romano, bambini, bicicletta, Caffè delle Mura, cinta muraria, Città d'arte, città romane, città storiche, Elisa Baciocchi, Famiglia, fortificazione, leggende, Lucca, mercatino dell'antiquariato, mura, Napoleone, Palazzo Bernardini, pietra del Diavolo, Rinascimento, risciò, San Frediano, San Martino, San Michele, Toscana, via Francigena, visita

Visita ad Auschwitz – conclusioni e info pratiche

27 Febbraio 2019 by federicabertolli Leave a Comment

Fede davanti a una casa bianca, tutto ricoperto di neve
Davanti alla Guest House 7th Room a Oświęcim (Auschwitz), in Polonia

Dopo i due giorni passati a visitare gli orrori dell’olocausto ad Auschwitz ripartiamo con un bagaglio pieno di emozioni e un forte senso del dovere: diffondere a più persone possibile quanto è accaduto prima e durante la Seconda Guerra Mondiale.

La discriminazione, l’odio, la violenza e lo sterminio di famiglie intere. Per la maggior parte ebrei ma non solo, i polacchi dopo l’invasione da parte di Hitler dovevano scomparire dalla faccia della terra. Gli zingari perché “asociali”, gli intellettuali perché pericolosi per il regime, gli omosessuali perché non conformi all’ideologia nazista, i Testimoni di Geova in quanto obiettori di coscienza, i russi come prigionieri politici.

Nell’ottica della prepotenza ogni pretesto è valido per prevalere sulle minoranze. Ieri come oggi. “Oggi con i migranti, come ieri con gli ebrei” afferma la senatrice a vita Liliana Segre, una dei 25 sopravvissuti, su 776 bambini italiani deportati ad Auschwitz.

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Come arrivare ad Auschwitz, in Polonia

Sicuramente il viaggio in aereo è il più comodo e veloce. Noi abbiamo scelto di andare in treno, siamo partiti a piedi verso la stazione più vicina per ripercorrere anche emotivamente il viaggio che dovevano affrontare i deportati. Viaggiavano per giorni, su vagoni bestiame senza acqua, cibo (solo con le provviste che ognuno di era portato), senza avere la minima idea di quanto durasse il viaggio, né di quale fosse la destinazione finale. Ammassati uno sull’altro, tra bisogni fisiologici e corpi di chi non ce l’aveva fatta neanche ad arrivare.

Il percorso migliore, con meno cambi da fare ci è sembrato: Firenze-Vienna-Břeclav (Rep. Ceca)-Oświęcim (il nome polacco di Auschwitz). Da Lucca siamo andati a Firenze per prendere l’Euronight Trenitalia per Vienna (clicca per info). La mattina abbiamo preso il treno per Břeclav (clicca per info), subito dopo il confine tra l’Austria e la Repubblica Ceca, da qui l’ultimo treno per la destinazione finale: Auschwitz, a circa 60 km da Cracovia. In tutto il nostro viaggio è durato quasi 23 ore (qui il post con il video del viaggio di andata)

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Dove alloggiare

Abbiamo scelto la Guest House 7th Room, a 10 minuti a piedi dal Museo del campo di concentramento di Auschwitz e mezz’ora distante dall’ex campo di sterminio di Auschwitz II-Birkenau. Pulita, moderna, con una cucina attrezzata a disposizione. Il supermercato si trova a 200 metri.

Come preparare la visita

Andare a visitare gli ex campi di concentramento e sterminio di Auschwitz-Birkenau è un’esperienza che consigliamo a tutti (compiuti 14 anni). Lascia un segno profondo nella vita di chi ripercorre la dolorosa e folle storia di morte inflitta a innumerevoli esseri umani.

Consigliamo di preparare la visita ad Auschwitz attraverso libri, film (Il bambino con il pigiama a righe è l’ultimo che ho visto), video testimonianze dei sopravvissuti (per esempio quella Sami Modiano), che raccontano l’inferno che ha rubato loro la famiglia, l’infanzia, la casa e la serenità dell’anima per il resto dei loro giorni.

Sul sito ufficiale è disponibile un mini corso introduttivo, molto utile. Nei blocchi dell’ex campo di Auschwitz sono allestite diverse mostre, alcune permanenti, altre suddivise per paese, oltre a diversi progetti educativi. Inoltre, cliccando i seguenti link è possibile visualizzare le mostre on-line e aprire la pagina della visita virtuale ai diversi luoghi in interesse ad Auschwitz.

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Come prenotare una visita guidata in italiano

A questo link, nella sezione del sito Visiting è possibile prenotare una visita guidata, individuale o in gruppo, anche in italiano.

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Filed Under: Diritti Umani, Firenze, Storia, Viaggi, Video Tagged With: Auschwitz, Birkenau, Břeclav, campi di concentramento, diario, ebrei, Firenze, guerra, Liliana Segre, memoria, migranti, Nazismo, Olocausto, Oświęcim, Polonia, razzismo, Repubblica Ceca, Shoah, sterminio, storia, treno, video, video YouTube, Vienna, visita, Wien, YouTube

Un giro a Lucca Comics & Games 2018

1 Novembre 2018 by federicabertolli Leave a Comment

Un fumettista sta disegnando con una penna speciale sul un tablet, collegato al computer
Lucca Comics & Games 2018, stand della Scuola del Fumetto.

Ho visto crescere negli anni questa manifestazione che ha contribuito a far conoscere la nostra piccola città in tutta Europa. Ultimamente venivamo con i bambini a passeggiare sulle mura, a mescolarci con i cosplayer tra le vie di Lucca.

La città si anima di personaggi fantastici e appassionati di tutti i generi, con eventi, appuntamenti, giochi e anteprime che attirano ogni anno sempre più visitatori.

Quest’anno ho deciso di rientrare nei padiglioni di Lucca Comics & Games e ho trovato delle piacevoli sorprese, eccone alcune qui di seguito.

Il buio, la lunga notte graphic novel sul caso Cucchi, edito da Round Robin, editore specializzato in graphic journalism.

A #luccacomicsandgames2018 l’#anteprima del #graphicnovel sul #casocucchi: “Il buio, la lunga notte” #stefanocucchi @RoundRobined #nonchiamatelasoloeditrice #graphicjournalism pic.twitter.com/CRxig8rC4O

— Federica Bertolli (@fedebertolli) 1 novembre 2018

Un altro romanzo a fumetti è …e noi dove eravamo? di Silvia Ziche, Feltrinelli Comics (scoperta oggi!).

Un #graphicnovel di #silviaziche sulla #storiadelledonne, edito da #FeltrinelliComics. #luccacomicsandgames2018 #LuccaCG2018 pic.twitter.com/iGJH7CVHqn

— Federica Bertolli (@fedebertolli) 1 novembre 2018

Salvezza invece è il graphic novel sempre di Feltrinelli Comics, dedicato al caso Aquarius.

Oggi #luccacomicsandgames2018 ho scoperto la #FeltrinelliComics. Ecco #Salvezza sul caso #Aquarius di @Marco_Rizzo e @LelioBonaccorso pic.twitter.com/aIfOB1ouXB

— Federica Bertolli (@fedebertolli) 1 novembre 2018

Un’opera che onora le antiche tradizioni locali è il nuovo volume di “Lucca a fumetti: Misteri e leggende, dedicato alle leggende della Mediavalle & Garfagnana. Ideato da Rugiada Salom Ferretti, edito da Pacini Fazzi Editore – Lucca e creato dallo sceneggiatore Antonio De Rosa ed i fumettisti Pierfrancesco Buonomo, Riccardo Ruggine Pieruccini e Laura Tedeschi.

Vi aspettiamo al nostro stand a Real Collegio durante il Lucca Comics & Games i nostri fumettisti sono pronti a farvi una dedica speciale!

Geplaatst door Lucca a fumetti: Misteri e leggende op Woensdag 31 oktober 2018

 

Nel frattempo i bimbi si divertivano con il Lego nel padiglione Lucca Junior:

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#legocity #legocreator #luccacomics2018 #luccacg18 #luccacomicsandgames @luccacomicsandgames

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Laboratorio “Crea con i mattoncini” 150 kg di mattoncini Lego e Duplo al Padiglione Junior. #luccacomics #luccacg18 #luccacomicsandgames #kids #bambini #family #gioco #creativita @luccacomicsandgames

A post shared by federica bertolli (@federica.bertolli) on Nov 1, 2018 at 1:37pm PDT

Domani vorrei andare a vedere “Introduzione al kimono, con vestizione”, un incontro con il Maestro Tomita, in collaborazione con l’Ambasciata del Giappone.

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La miniera di Montecatini Val di Cecina

27 Agosto 2018 by federicabertolli Leave a Comment

Fede con il casco arancione
Prima di iniziare la visita alla Miniera di Montecatini Val di Cecina

Quando penso a Montecatini Val di Cecina mi si scioglie il cuore. Ricordi, infanzia, famiglia, estate, uncinetto, confidenze, litigi, amaca, stelle. Pace. Lontano da tutto. Colline morbide e profumate.

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#gita a Montecatini Val di Cecina. #estate #toscana #volterra #vacanze #bambini #tuscany #kids #summer

A post shared by federica bertolli (@federica.bertolli) on Aug 27, 2018 at 8:26am PDT

La passeggiata alla miniera è “la passeggiata” a Montecatini. Un chilometro in salita dal paese, la terra rossa e i cipressi ai lati della strada.

Quest’anno per la prima volta sono entrata nella miniera, con i bimbi e una delle mie sorelle. Scoperta già al tempo degli Etruschi, la Miniera di Caporciano è considerata la miniera di rame più grande d’Europa nel XIX secolo, attiva fino al 1907. La società Montecatini (fondata nel 1888), poi Montedison (nel 1966) trova qui le sue origini.

La miniera è profonda 315 metri (dove la temperatura è a 36°C) e si estende per 35 chilometri di gallerie. Oggi è visitabile il primo livello e il Pozzo Alfredo, il principale pozzo di estrazione, dove il materiale minerario veniva caricato grazie a una macchina a vapore.

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#mastelli #macchinaavapore #pozzoalfredo #miniera #rame

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Sopra la porta di entrata per accedere al primo livello si trova la scritta: “Tu sei il mio Dio, la mia vita è nella tue mani“. Poco più avanti una piccola cappella con una lunetta di ceramica per l’ultima preghiera a Santa Barbara, la patrona dei minatori.

L’ingresso alle donne era vietato, credendo che portassero sfortuna, ma la granduchessa di Toscana  Maria Antonia nel 1843 riuscì a farsi calare nel Pozzo Alfredo con un’imbracatura e rimase affascinata da quel luogo.

Gli uomini entravano in miniera in silenzio, per cogliere il minimo scricchiolio delle tavole che ricoprivano le pareti. Il legno era usato come allarme per avvertire i lavoratori in caso di crolli.

Durante la visita guidata è possibile passare attraverso la Pancia della Balena, una galleria rinforzata con le rotaie di gallerie non più in uso.

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#panciadellabalena nella #minieradicamporciano

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Montecatini Val di Cecina si riconosce da lontano grazie alla sua torre medioevale, la Torre dei Belforti, sulla collina di fronte a Volterra, tra i soffioni boraciferi di Lardello e il mare.

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Amo questa terra! #tuscany #volterra #paceinteriore #ricordi

A post shared by federica bertolli (@federica.bertolli) on Aug 24, 2018 at 3:16pm PDT

Oggi Montecatini accoglie turisti da tutto il mondo, ma mantiene il suo fascino e la sua atmosfera magica.

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Filed Under: Famiglia, Natura, Storia, Toscana, Uncategorized, Viaggi Tagged With: borghi medioevali, Etruschi, Famiglia, gite, Larderello, minatori, miniera, Montedison, rame, soffioni boraciferi, storia, torre, Toscana, Val di Cecina, Volterra

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Famiglia e viaggi, arte, musica e cultura, cucina e salute. Amo scoprire, ascoltare e incoraggiare le persone a trovare la gioia di vivere. Continua…

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Il mio diario di viaggio sulla visita ad Auschwitz-Birkenau pubblicato su La Nazione:

Fede al cancello di Auschwitz: "Arbeit macht frei"

L’asciugamano azzurro

Grande platano con cielo azzurro

… È caldo in bagno. Dopo la doccia ho sempre la pressione particolarmente bassa. Mi siedo sul water e mi strofino la testa. Eccoli sull’asciugamano azzurro. Ci siamo.

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