Chiedo scusa per il lungo silenzio. In queste ultime settimane sono stata bloccata da una crisi esistenziale/compositiva/professionale e non riuscivo a trovare niente di interessante da raccontare, o meglio non mi sentivo in grado di farlo.
Stamani ho accompagnato Logos all’ultimo giorno di scuola e mi sono sciolta. Già prima di arrivare avevo iniziato a frignare sommessamente dietro agli occhialoni da sole per l’emozione di concludere un anno così importante per la sua vita e la mia.
Un anno passato insieme a due dei suoi compagni degli anni passati, guidati e osservati da persone meravigliose e speciali quanto loro: educatrici infantili con le quali hanno passeggiato ogni giorno alla ricerca di stimoli su cui lavorare in classe (al frantoio, dal pastore, ad abbracciare gli alberi, a sperimentare la formazione di ghiacci e vulcani), un agronomo con cui hanno seminato, piantato, raspato, zappato e raccolto; una guida ambientale che li ha accompagnati in escursioni nel bosco, al lago, fiume, mare, campi, alla ricerca e scoperta di animali di tutte le specie, sempre con la stessa voglia di conoscere, nel rispetto della natura; un’artista che ha portato ogni settimana un’idea per permettere ai bambini di creare un’opera d’arte, utilizzando tecniche e materiali d’avanguardia; una guida di musica e yoga, con il quale si sono divertiti a suonare e cantare, ma hanno anche imparato a rilassarsi, concentrandosi sul proprio corpo e l’ambiente circostante; infine un’educatrice che ha parlato prevalentemente inglese durante le attività quotidiane.
Colgo ancora una volta l’occasione ringraziare ognuno di loro, per aver contribuito a creare un baule di sogni, amore, passione per la conoscenza e la natura, rispetto e allegria, a cui ognuno di questi fortunati bambini potrà attingere nei momenti bui quanto in quelli illuminati.
Tornando a stamani, siamo scesi dalla macchina e Logos, con nonchalance mi ha detto, senza quasi girarsi: “guarda mamma, lì c’è una tortora dal collare orientale“.
Sentivo il verso di un uccello ma non sapevo da che parte guardare. Lui continuava a camminare verso il cancello della scuola, poi sentendomi silenziosa e disorientata mi ha indicato un albero. Facevo ancora fatica a vedere. Mi sono fermata e alla fine ho visto una tortora, come mi diceva, con il collare scuro, che mi osservava elegante da un ramo nascosto.
Grazie Logos di avermi fatto scoprire un’uccello così bello.