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Look Mummy!

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Il buco nero

4 Giugno 2018 by federicabertolli Leave a Comment

Primo piano del viso dell'opera che ritrae una donna nera lucida
Juego (Gioco), di Jiménez Deredia. Bronzo, cm 185 x 150 x 100

Stasera ho ritrovato in una cartella del mio computer queste poche righe scritte diverse primavere fa, forse una poesia?

Il buco nero

Precipitare verso il buio più profondo,
tante mani che si sporgono,
manca il fiato
poi la luce, la fiducia nella vita
il calore dei colori.

trovata la strada della cura, le domande più difficili
le risposte sono dentro, solo mie
scopro un mondo nuovo, meraviglioso, ma ci vuole tempo
ah… finalmente, ora ne ho quanto me ne serve.
Il mio compito, unico e imprescindibile, è questo:
scoprire chi sono e dove voglio andare, con chi.

I capelli ricrescono, il corpo si colora del suo mantello perso.
Ora nuovo, delicato e timido, come quello dei neonati.
Gli alberi sono verdi, è primavera.

Grazie cancro, se non fossi venuto a trovarmi non sarei qui oggi.
Il buco nero è stato nella mia mente e nel mio cuore, nel mio torace e nel mio essere donna.

Eppure il nero è la somma dei colori, e uno alla volta riempiono la mia vita.

 

Per leggere l’Asciugamano azzurro, il racconto che ho scritto sulla mia malattia clicca qui.

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Filed Under: Arte, Salute, Uncategorized Tagged With: alberi, Arte, cancro, capelli, chemioterapia, colori, cura, donna, fiducia, Jimenez Deredia, Juego, malattia, poesia, primavera, vita

Lucca a fumetti: misteri e leggende.

9 Maggio 2018 by federicabertolli Leave a Comment

Federica e Rugiada davanti al Caffè Santa Zita, Piazza San Frediano a Lucca.

Sabato scorso è stata presentata, insieme alla seconda edizione della versione italiana, l’edizione inglese del fumetto dedicato alla città dei Comics: Lucca a fumetti. Misteri e leggende.

L’idea è nata dalla mia cugina del cuore Rugiada Salom, realizzata grazie all’editore Pacini Fazzi e dai fumettisti Riccardo Pieruccini e Pierfrancesco Buonomo, con testi e sceneggiatura di Antonio de Rosa.

Come ti è venuto in mente di pubblicare un libro su Lucca?
Rugiada: “Ho sempre amato le leggende, da bambina mi affascinavano e mi spaventavano.
Da quando ho iniziato a raccontare le storie della mia città agli stranieri ho capito quanto fossero importanti, per loro e per i lucchesi. Così ho iniziato la mia avventura per creare un libro che le illustrasse in maniera divertente… per rispecchiare il mio stile!”

Lucca è diventata la capitale europea dei fumetti, grazie a Lucca Comics, la più importante manifestazione dedicata ai fumetti al mondo, seconda solo ai Comiket di Tokyo (Comic Market o CM).

  • Fede al Caffè Santa Zita in Piazza San Frediano a Lucca

    Fede al Caffè Santa Zita in Piazza San Frediano a Lucca

    Caffè Santa Zita in Piazza San Frediano a Lucca

    Caffè Santa Zita in Piazza San Frediano a Lucca


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Finora questa piccola città, racchiusa dalle sue monumentali mura, è stata più volte cornice e scenografia naturale per fiere, mostre, spettacoli e film. Protagonista per la prima volta in Lucca a fumetti, scopriamo le storie di alcuni dei suoi personaggi più illustri attraverso le leggende più misteriose:

  • l’amore di Ilaria del Carretto (una delle mogli di Paolo Guinigi, famosa per il suo celebre monumento funebre in marmo di Carrara, opera di Jacopo della Quercia)
  • la storia della monaca assassina Lucrezia Buonvisi
  • il patto con il diavolo di Lucida Mansi
  • la pietra che brilla dall’arcangelo San Michele (Chiesa di San Michele in Foro)
  • Santa Zita, la santa dei fiori
  • il Volto Santo, il Cristo nero che arrivò a Lucca nel medioevo attraverso il mare dalla Lunigiana.

The Lucca comic book. Mysteries and Legends.

The Lucca comic book. Mysteries and Legends.

Da un’idea di Rugiada Salom. Tavole di Riccardo -Ruggine- Pieruccini e Pierfrancesco Buonomo. Testi di Antonio De Rosa. Pacini Fazzi editore. Pagine 64, 2017. Prima edizione 2017, seconda edizione 2018. ISBN 978-88-6550-630-1
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Lucca a fumetti. Misteri e leggende.

Lucca a fumetti. Misteri e leggende.

An idea by Rugiada Salom. Comic pags illustrated by Riccardo -Ruggine- Pieruccini and Pierfrancesco Buonomo. Written by Antonio De Rosa. Pacini Fazzi editore. Pagine 64, 2018. ISBN 978-88-6550-629-5
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Rugiada è un’appassionata di sfide e sta già lavorando al suo prossimo progetto: portare Lucca e le sue leggende sul grande schermo. Il cortometraggio lucchese (soggetto di Rugiada e Antonio de Rosa), realizzato con Polyedric Visions, sotto la regia di Lavinia Andreini, parteciperà al Festival di Cannes e alla Biennale di Venezia.

Complimenti e buon lavoro!

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Al Museo di Calci con i bambini

1 Maggio 2018 by federicabertolli Leave a Comment

Bambini e maestra in cammino verso la certosa (sullo sfondo)
In cammino verso la Certosa di Calci (Pisa)

Siamo stati in gita con i bambini alla Certosa di Calci, per vedere la nuova galleria dei cetacei del Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa.

Sentivo parlare della certosa di Calci da sempre e mai avevo avuto occasione di andarci. La sua bellezza monumentale, incorniciata dalle colline pisane, mi ha lasciato a bocca aperta.

Le immagini, più che le parole, raccontano questa giornata calda e densa di emozioni.

Arrivo alla certosa, loggiato del cortile d’onore, giardino interno dove abbiamo fatto la nostra pausa pranzo: 

Museo di Storia Naturale
Ingresso del Museo
Info del Museo
Percorso del Museo
Mappa del Museo
Giardino interno
Archi decorati con conchiglie
Vetrati dei cetacei
Sassolini di pomice

Affascinante la Galleria degli Acquari, il più grande acquario d’acqua dolce d’Italia:

  • Piranha rossi

    Piranha rossi

    Carpe Koi

    Carpe Koi

    Pesce palla di acqua dolce

    Pesce palla di acqua dolce

    Pesci di acqua dolce

    Pesci di acqua dolce


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La Galleria dei cetacei, lunga 100 metri, espone 19 scheletri di cetacei, oltre a ricostruzioni, video e modelli: 

Pinocchio nella pancia della balena
Fede e i fanoni delle balene
Le ossa della pinna simile alla mano
Modellini dei cetacei
Scheletro della balena

Nel prato del cortile d’onore ci attendeva una sorpresa inconfondibile: la Corazza di Igor Mitoraj, un’opera in bronzo del 1980: 

  • Igor Mitoraj, Corazza, bronzo, 1980

    Igor Mitoraj, Corazza, bronzo, 1980


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Creature del passato, dai percorsi: “C’era una volta… l’uomo”, “L’evoluzione del Monte Pisano” e Dinosauri: predatori e prede 

Evoluzione della terra
Dinosauri vari
Ecco il tirannosauro
Uova di dinosauro
Uomo di Neanderthal
Corna di mammut
Squali del passato

Lumache del Museo di Storia Naturale 

  • Lumaca

    Lumaca

    Vetrina di lumache

    Vetrina di lumache

    Minerali

    Minerali

    Chiocciola

    Chiocciola


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Il Museo Nazionale della Certosa Monumentale di Calci, si può visitare solo con la guida, qui il link con le informazioni dettagliate.

 

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Dialogo interreligioso e OpenArtCode a Firenze

20 Aprile 2018 by federicabertolli Leave a Comment

Statua con madre e bambino in braccio, realizzati in una gomma rossa, bianca e blu fusa insieme.
Close, di Agneta Gynning. 2013. Gomma 162x35x15 cm.

Please scroll down for English version

Ieri è stata una giornata ricca di sorprese! Sono andata a Firenze per un corso di aggiornamento per giornalisti sul dialogo interreligioso, che si teneva nella sale sotto alla Basilica di San Lorenzo.

La prima sorpresa è stata trovare nel Salone di Donatello, che ho attraversato per arrivare al corso, la mostra OpenArtCode appena inaugurata.

Un’esplosione di colori e di emozioni, plasticità moderna e tratti raffinati, tridimensionalità, intrecci geometrici, delicati fiori e gioiosi uccelli.

La seconda sorpresa un tavolo di relatori quasi indistinguibili: tre normali signori in giacca che conversavano amichevolmente. L’Imam non era vestito con la tunicona, il Rabbino non aveva la lunga barba, il Vicario solo il collarino bianco.

Per l’Imam di Firenze Izzedin Elzir, presidente dell’Ucoii (Unione delle comunità e organizzazioni islamiche in Italia) aprire un dialogo interreligioso vuol dire rispettare sé stesso e conoscere l’altro.

“Quando sono arrivato a Firenze, ventisette anni fa, avevamo tutti paura, eravamo pieni di pregiudizi gli uni contro gli altri. Nel 1993, in seguito all’attentato terroristico mafioso agli Uffizi, il sindaco invitò le diverse comunità per una preghiera interreligiosa. Iniziammo così a dialogare tra musulmani, ebrei e cattolici: come cittadini italiani fiorentini. Il dialogo toglie tanti pregiudizi e paure, aprendo uno spazio di collaborazione.”

Amedeo Spagnoletto, il Rabbino di Firenze eletto lo scorso ottobre, apre con queste parole il suo discorso: “Bisogna che la città prenda atto che noi si parla, e si parla tanto”. A Firenze questo trio (Imam, Rabbino e Vicario) si vede spesso, la città e le comunità religiose sono abituate a incontrarsi e vivere momenti comuni.

Rivolto ai giornalisti il Rabbino ha ricordato che la verità deve essere detta senza sottrazioni e senza aggiunte: “alcuni maestri ebraici associano il giornalismo al dovere di testimoniare. Vi invito a farvi sempre la domanda se quello che scrivete aggiunge, toglie o è una falsità.”

Di fake news ha parlato anche Mons. Andrea Bellandi, Vicario generale dell’Arcidiocesi di Firenze, citando il messaggio di Papa Francesco per la giornata mondiale delle comunicazioni sociali. Il Vicario ha parlato anche della missione del giornalista e della centralità delle persone che stanno dietro alle notizie. “Informare è formare, è avere a che fare con la vita delle persone.”

Interessante anche il concetto di infoetica, ovvero l’etica dell’informazione. “Necessaria – secondo Papa Benedetto XVI – in questo ambito, un’info-etica così come esiste la bio-etica nel campo della medicina e della ricerca scientifica legata alla vita.”*

Alla fine del corso mi alzo (infreddolita dalle temperature decisamente più fresche rispetto al caldo e desiderato sole che illumina la piazza) con il desiderio di andare a visitare la Sinagoga di Firenze.

La Moschea Blu di Istanbul è uno dei luoghi che mi ha affascinato di più. Mi ricordo di essere andata alla Sinagoga di Vienna tanti anni fa senza riuscire ad entrare. Ora è arrivato il momento!

Trond Are Berge-Under
Alex Braverman-Chicago-jewelers
Agneta Gynning-The winner
Carole St-Germain-Choregraphie
Lore Eckelberry-Mel Blue
Zarita Abello-Flores de paz
Alia Fernandez-Enchanted garden
Alia Fernandez-Enchanted-garden

*dal messaggio di Benedetto XVI per la 42esima Giornata mondiale delle comunicazioni sociali.

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English version

Inter-religious dialogue and OpenArtCode in Florence 

Yesterday was a day full of surprises! I was in Florence, at the Basilica di San Lorenzo, in occasion of a refresher course for journalists on inter-religious dialogue.

The first surprise was the OpenArtCode exhibition at Salone di Donatello: it has been just inaugurated!

An explosion of colours and emotions: sculptural quality and refined lines, three-dimensionality, geometric interweaving, fragile flowers and joyful birds.

The second surprise was to find three indistinguishable speakers: they were all wearing suits and ties and they were having a very friendly conversation. The Imam was not wearing the long tunic, the Rabbi had not a long hairy beard and the Vicar just the white collar.

Izzedin Elzir has been the Imam of Florence and President of the Union of the Islamic Communities in Italy (UCOII) since 1991. In his opinion the inter-religious dialogue means respect yourself and know the other.

“When I first arrived in Florence – twenty-seven years ago – we were all afraid of each other, full of prejudices. In 1993, after the mafia terrorist attack in the Uffizi, the mayor invited the leaders of the different communities for an inter-religious prayer. Thus we began to dialogue between Muslims, Jews and Catholics: as Italian Florentine citizens. Dialogue wipes out prejudice and fear, opening a way to collaborate.”

 Amedeo Spagnoletto was elected the Rabbi of Florence last October. He opens his speech with these words: “The city must note that we speak, and a lot!”. Florence citizens are in fact used to meet this trio (Imam, Rabbi and Vicario) in many public events, and their religious communities often celebrate together meetings and events along the year.

Finally, the Rabbi reminded the attending journalists that the truth must be told without less nor plus: “Some Jewish masters connect journalism to the duty of testify. I encourage you always to ask yourself before writing, if you are stealing or adding something.”

Mons. Andrea Bellandi, is the General Vicar of the Archdiocese of Florence. He spoke about fake news, quoting the message of Pope Francis for Pope Francesco for World Communication Day.  The Vicar main topic was the journalist mission and the centrality of the human person behind the news. “Information deals with the building and the influencing of people lives”.

Interesting and very stimulating also the idea of info-ethics, the ethics of information: “For this reason it is essential that social communications should assiduously defend the person and fully respect human dignity. Many people now think there is a need, in this sphere, for “info-ethics”, just as we have bioethics in the field of medicine and in scientific research linked to life.”*

At the end of the meeting I am almost chilly (down in the basement of the Basilica the temperature is many degrees lower than in the sunny courtyard). I stand up from my chair wishing to visit the Synagogue of Florence.

The Blue Mosque in Istanbul is definitely one of the places that fascinated me most. I remember when I tried to visit the Synagogue of Vienna many years ago, without being able to enter. Now is the time!

*from the message of the Holy Father Benedict XVI for the 42nd World Communications Day.

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Visitare l’antica Persia

15 Febbraio 2018 by federicabertolli Leave a Comment

Angolo con porta, grande specchio appeso e tutte le pareti ricoperte di specchi.
Palazzo Reale di Golestan a Teheran

Lo scorso luglio mia nipote, che abita a Londra, mi dice che sta per partire per Teheran, per andare al matrimonio di una sua amica.

Mi viene subito in mente uno dei miei libri preferiti, Leggere Lolita a Teheran e in un misto di meraviglia e preoccupazione le chiedo di fare delle foto per il blog.

Mai mi sarei immaginata lo splendore che è ancora là, visibile a chi sceglie di fare un salto nel tempo per ammirare i tesori dell’antica Persia.

Ventidue Patrimoni riconosciuti dall’UNESCO (e cinquantasei in attesa di riconoscimento) si trovano nella Repubblica Islamica dell’Iran: Palazzi da mille e una notte, come il Palazzo Reale di Golestan a Teheran, l’antica città di Persepoli, una delle cinque capitali della Persia con la tomba del leggendario re Dario e altri grandi re persiani (Naqsh-e Rostam), la città di Shiraz con le sue alte mura, il maestoso Giardino Eram, chiamato anche il “giardino del paradiso“, la Moschea Rosa (Moschea di Nasir ol Molk) e il santuario dedicato all’emiro Ali (Ali Ibn Hamzeh Holly Shrine), con volte e cupole ricoperte di specchi veneziani.

Palazzo Reale di Golestan a Teheran

Scala del Palazzo Golestan
Sala degli specchi
In contemplazione
Tutto brilla
Sala degli specchi

Shiraz: Moschea Rosa, Giardini di Eram e Mausoleo dell’emiro Ali

Specchi veneziani
Mausoleo
Moschea Rosa
Moschea Rosa-mosaico
Moschea Rosa-archi
Mosaico 3D
Palazzo del Giardino Eram
Giardino Eram
Mura di Shiraz

Persepoli e le tombe dei re persiani

Naqsh-e Rostam è il nome del sito archeologico, dove si trovano le tombe scavate nella roccia dei re persiani della dinastia achemenide. Si trova a 12 km da Persepoli ed è stato saccheggiato dopo la conquista dell’impero persiano da parte di Alessandro Magno nel 332 a.C.

Porta di tutte le Nazioni o Porta di Serse

Porta di tutte le Nazioni o Porta di Serse

Ordinata dal successore del fondatore di Persepoli Dario il Grande, questa porta accoglieva i sudditi imperiali provenienti dai territori persiani, in una grande sala quadrata con quattro colonne.
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Tomba di Dario I il Grande (550 a.C. – 486 a.C.)

Tomba di Dario I il Grande (550 a.C. – 486 a.C.)

Fondatore della città di Persepoli, regnò da 522 a.C. al 486 a.C. nel periodo più glorioso del\'Impero Persiano. Unica tomba del sito archeologico di Naqsh-e Rustam (distante 12 km da Persepoli) ad avere una iscrizione che si riferisce a Dario il Grande.
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Tomba attribuita a Serse I ( 519 a.C. – 465 a.C.)

Tomba attribuita a Serse I ( 519 a.C. – 465 a.C.)

Re di Persia e di Egitto dal 485 a.C. al 465 a.C.
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Tombe attribuite ai re della dinastia achemenide Artaserse e Dario II

Tombe attribuite ai re della dinastia achemenide Artaserse e Dario II

Figlio di Serse I, Artaserse regnò dal 464 a.C. al 425 a.C. Dario II, chiamato Oco (bastardo) perché figlio illegittimo di Artaserse, fu re di Persia e d\\\'Egitto dal 424 a.C. al 404 a.C.
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Rilievo Investitura del re Ardashir

Rilievo Investitura del re Ardashir

Raffigurazione della cerimonia di investitura del fondatore della dinastia sasanide, che regnò in Persia dal III al VII secolo.
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Rilievo La grandezza di Bahram II

Rilievo La grandezza di Bahram II

Uno dei sette rilievi sulla roccia, raffigurante l\\\'Imperatore sasanide di Persia dal 276 al 293.
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Vita quotidiana

La cucina iraniana, delicatamente speziata, è caratterizzata dall’alternanza di ingredienti freddi o caldi, non in base alla temperatura ma secondo come interagiscono con il PH del sangue durante la digestione.

A Shiraz servono un particolare tipo di gelato: fili di amido quasi gelati, che sembrano spaghetti, conditi con uno sciroppo di limone.

Il vasellame che si trova nei negozi di prodotti tipici artigianali, contrariamente a quanto sembra sono tutti di metallo, non di ceramica.

Questa è la traduzione dei cartelloni che si trovano nelle moschee:
“Messaggio dell’Ayatollah Seed Ali Khamenei, Guida Suprema dell’Iran, ai Giovani in Europa e Nord America.

Mi rivolgo a voi, [giovani], non perché voglia scavalcare i vostri genitori, ma perché voi avete nelle vostre MANI il FUTURO delle vostre nazioni: inoltre, credo che la ricerca della verità sia molto più sentita e forte nei CUORI dei giovani.” 

  • Spezie

    Spezie

    Vasellame

    Vasellame

    Gelato di Shiraz

    Gelato di Shiraz

    In moschea

    In moschea


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Leggere Lolita a Teheran

Leggere Lolita a Teheran

Leggere Lolita a Teheran

Best-seller di Azar Nafisi, tradotto in 32 lingue. Traduzione in italiano di Roberto Serrai, Adelphi 2007, 379 pagine, ISBN 9788845921544. Il romanzo autobiografico di Azar Nafisi, professoressa di letteratura inglese presso l\'università di Teheran, racconta come l\'autrice ha continuato le lezioni a casa, dopo il divieto per le donne (docenti e studentesse) di frequentare l\'università.
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Grazie a Ottavia e Giorgio per il contributo fotografico!

 

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