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Etica per un figlio: un libro illuminante

24 Dicembre 2019 by federicabertolli Leave a Comment

Fede legge un libro fuori, illuminata dal sole, con un albero sullo sfondo
Fede legge Etica per un figlio, di Fernando Savater

Un titolo pesante e un po’ respingente. Comprato forse un anno fa e abbandonato lì nel mucchio di libri da leggere. Consigliato da un amico, aspettava il suo momento, ed è arrivato questo autunno.

Arrivata alla fine ho deciso di condividere almeno le pagine a cui ho fatto le orecchie per me, per andarle a rileggere quando mi venisse in mente di rinfrescarmi le parole così chiare e semplici di Savater. I concetti e i valori di cui parla sono universali e mi ha sorpreso quanto siano elementari le sue riflessioni. Tanto elementari da risultare sconvolgenti, ve ne propongo alcune di seguito.

“Quando parlo di libertà mi riferisco a questo: […] Non dico che possiamo fare qualsiasi cosa vogliamo, ma neppure siamo obbligati a fare una cosa sola. Qui conviene stabilire un paio di punti fermi sulla libertà. Primo: non siamo liberi di scegliere quello che ci succede […], ma siamo liberi di rispondere a quello che ci succede in un modo o nell’altro (obbedire o ribellarci, essere prudenti o rischiare, vendicarci o rassegnarci, vestirci alla moda o travestirci da orsi, eccetera). Secondo: essere liberi di tentare di fare qualcosa, non ha niente a che vedere col riuscirci necessariamente. La libertà (che consiste nello scegliere tra possibilità) non s’identifica con l’onnipotenza. […] Se non conosco né me stesso né il mondo in cui vivo la mia libertà si scontrerà prima o poi contro la necessità. Ma, cosa importante, non per questo smetterò di essere libero… anche se mi scoccia.
Ma io sono sicuro che nessuno – proprio nessuno – crede davvero di non essere libero, nessuno accetta di funzionare come il cieco meccanismo di un orologio o come una termite. Siccome optare liberamente per certe cose in certe circostanze è molto difficile (entrare in una casa in fiamme per salvare un bambino, per esempio, o opporsi a un tiranno) allora è meglio dire che non c’è libertà per non dover riconoscere che si preferisce fare quello che è più facile: aspettare i pompieri o leccare le scarpe a chi ci schiavizza. Però nel fondo qualcosa non smette di dirci: Se tu avessi voluto…
In sintesi: a differenza di altri esseri, viventi o inanimati, noi uomini possiamo trovare soluzioni nuove e scegliere almeno parzialmente la nostra forma di vita. Possiamo optare per quello che ci sembra essere giusto, e cioè conveniente per noi, ed evitare quello che sembra farci del male o non convenirci. Ma siccome possiamo scegliere, possiamo anche sbagliarci, cosa che non succede ai castori, alle api o alle termiti. Perciò sembra meglio riflettere bene su quello che facciamo e cercare di acquisire un certo saper vivere che ci permetta di scegliere bene. Questo saper vivere, o arte di vivere se preferisci, è ciò che chiamiamo etica.”

Che cosa significa essere imbecille. “Lo sai qual è l’unico dovere che abbiamo nella vita? Quello di non essere imbecilli. Ma non ti credere, la parola imbecille è più sostanziosa di quello che sembra. Viene dal latino baculus, che significa bastone, e l’imbecille è chi ha bisogno del bastone per camminare. […] L’imbecille può essere agilissimo e saltare come una gazzella alle olimpiadi. Non si tratta di questo, perché è uno che non zoppica nei piedi, ma nell’animo: è il suo spirito che è debole e zappetto, anche se il suo corpo fa giravolte di prima classe.
Esistono vari tipi di imbecilli, a scelta:
a) Quello che crede di non volere nulla, dice che tutto gli è indifferente, e non fa altro che sbadigliare o dormicchiare anche se tiene gli occhi aperti e non russa.
b) Quello che crede di volere tutto, la prima cosa che gli capita davanti e il suo contrario: andare via e restare, ballare e rimanere seduto […]
c) Quello che non sa che cosa vuole e non si disturba a cercare di capirlo. Imita i desideri di chi gli sta vicino oppure sostiene il contrario perché sì, e tutto quello che fa è dettato dall’opinione della maggioranza tra quelli che lo circondano: è conformista senza averci riflettuto o ribelle senza motivo.
d) Quello che sa di volere, sa ciò che vuole e, più o meno, sa anche perché, ma senza energia, è pauroso o debole. Alla fine si ritrova sempre a fare quello che non vuole e rimanda a domani quello che vuole, sperando di essere un po’ più convinto.
e) Quello che vuole con forza, è aggressivo, non si ferma davanti a niente, ma sbaglia nel giudicare la realtà, si lascia depistare completamente e finisce per scambiare per benessere ciò che lo distrugge.
Ciascuno di questi tipi di imbecillità ha bisogno di un bastone, ossia di appoggiarsi a qualcosa d’altro, qualcosa di esterno che non ha nulla a che vedere con la libertà. […]
Ma, per piacere, non confondere l’imbecillità di cui ti parlo con quello che normalmente si dice essere imbecille, ossia essere tonto, non sapere le cose, non capire niente di trigonometria […]. Uno può essere imbecille per la matematica e non per la morale, cioè vivere bene. E vale anche il contrario: certi sono furbi come volpi per gli affari ma perfetti cretini per le questioni di etica! […]
L’esatto contrario di essere moralmente imbecille è avere una coscienza. […]
In che cosa consiste questa coscienza che ci guarisce dall’imbecillità? Fondamentalmente dalle caratteristiche seguenti:
a) essere consapevoli che non è vero che una cosa vale l’altra
b) Essere disposti a stabilire se quello che facciamo corrisponde a quello che veramente vogliamo o no.
c) Sviluppare, con la pratica, il buon gusto morale, in modo tale che certe cose finiscano per provocarci una repulsione spontanea (per esempio, mi farà schifo mentire come in genere ci fa schifo fare la pipì nella minestra che stiamo per metterci nel piatto…).
d) Rinunciare a cercare alibi che nascondano il fatto che siamo liberi e dunque ragionevolmente responsabili delle conseguenze dei nostri atti.
Perché è male quello che chiamiamo cattivo? Perché non consente di di vivere bene come abbiamo detto di volere.”

Ma che cos’è l’etica? Secondo Savater “la specialità dell’etica consiste nell’indagare come vivere bene la vita umana, la vita che si trascorre insieme ad altri esseri umani […] se uno non ha nessuna idea di etica perde o spreca il lato umano della sua vita e anche questo, se devo essere sincero, non è una bella cosa”.

Cercando di capire se è più pericoloso un animale feroce o un altro essere umano scrive: “per quanto gli uomini possano essere simili non si più sapere in anticipo qual è il modo migliore di comportarsi con loro. […]  Proprio perché gli altri uomini mi somigliano molto possono risultare più pericolosi di qualsiasi animale feroce o terremoto. Non c’è peggior nemico di un nemico intelligente. […] Tuttavia questo atteggiamento non è tanto prudente […]: se mi comporto da nemico con i miei simili senza dubbio aumento la possibilità che anche loro diventino miei nemici.”

Sull‘uguaglianza e sul mettersi al posto degli altri: “Senza dubbio noi uomini siamo simili e certamente sarebbe stupendo se arrivassimo a essere tutti uguali (cioè nati con le stesse possibilità e uguali davanti alla legge), ma sicuramente non lo siamo né dobbiamo cercare di diventare identici. Che noia e che razza di tortura generalizzata! Metterti al posto dell’altro è fare uno sforzo di obiettività per vedere le cose come le vede lui, non cacciare l’altro e occupare tu il suo posto… Ossia: lui deve continuare a essere se stesso e tu a essere te stesso. Il primo dei diritti dell’uomo è quello a non essere la fotocopia del vicino, a essere più o meno strani. E non hai diritto di obbligare l’altro a smettere di essere strano per il suo bene, a meno che la sua stranezza non consista nel danneggiare il prossimo in modo lampante….”

Etica e felicità sono collegate, la prima serve per raggiungere la seconda. Ecco come come Savater spiega la felicità: “Il massimo che possiamo ottenere da qualsiasi cosa è la felicità. Tutto quello che ci rende felici è giustificato […] mentre quella che ci allontana senza rimedio dalla felicità è una strada sbagliata.
Che cos’è la felicità? Un sì alla vita che ci scaturisce spontaneo da dentro, a volte quando meno ce lo aspettiamo. Un sì a quello che siamo, o meglio a quello che sentiamo di essere. Chi è contento ha già avuto il premio più grande e non sente la mancanza di nulla; chi non è felice – per quanto sia saggio, bello, sano, ricco, forte e santo – è un miserabile, privo della cosa più importante.”

Savater affronta molti altri argomenti come la giustizia, l’utopia o il piacere. Nell’ultima parte del libro ragiona sul concetto di umanità, che vede come un “progetto comune, un modo di comprendere l’essenza umana a partire dalla sua fondamentale fratellanza. Equivale a qualcosa che potremmo riassumere così: essere umano significa non riuscire a capire se stessi se si trascura e s’ignora il resto dei propri simili. […]
Vivere così non è affatto comodo, soprattutto se vogliamo andare oltre le belle parole. Non c’è nulla di più facile che amare l’Umanità in astratto, specialmente quando si vuole apparire sublimi per fare bella figura: dopo tutto, nessuno di noi incontrerà mai la signora Umanità né sarà costretto a cederle il posto sull’autobus; ma ciò che è veramente difficile è rispettare gli altri esseri umani reali e ancor più se sono strani, se vengono da lontano, se parlano un’altra lingua e hanno altre credenze […]. Rispettare il prossimo che ci somiglia è abbastanza ovvio, perché in certo modo equivale a rispettare noi stessi, visto che siamo come lui: la difficoltà inizia quando dobbiamo accettare il diverso, l’estraneo, lo straniero, l’immigrante. Dopotutto, noi umani siamo animali gregari e pertanto ci piace vivere in gregge, vale a dire, fra coloro che ci assomigliano. […] Ma all’improvviso arriva qualcuno che non appartiene al nostro clan, che ha un odore o un colore diverso, che parla un’altra lingua. Allora, l’animale gregario che è in ognuno di noi si spaventa, incomincia a diffidare, si sente in pericolo, crede di essere invaso. In una parola, ecco che diventiamo aggressivi e pericolosi…”

Fernando Savater (San Sebastián, 1947) è un filosofo, saggista e romanziere spagnolo. Etica per un figlio è stato pubblicato nel 1991, con il titolo originale Ética para Amador. 

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Filed Under: Libri Tagged With: coscienza, etica, Felicità, fernando savater, giustizia, libertà, libri, uguaglianza, Umanità

Auguri mamma! Facciamo il rito del sole

4 Dicembre 2018 by federicabertolli Leave a Comment

mano di un bambino che sistema le candeline al centro, tutto intorno i cartelli con i mesi dell'anno
Preparazione delle candeline per il rito del sole

“Stasera facciamo il Rito del Sole!”
Che bello! Che cosa devo preparare?
“45 fotografie, 43 candeline e una candela grossa.”

È iniziato così il giorno del mio quarantaquattresimo compleanno.

E la torta di compleanno?

Certo non può mancare il dolce, appena tornata a casa preparo il bolo de chocolate, la torta che imparò la mia mamma quando vivevano in Brasile negli anni sessanta e ci ha deliziato per tutte le feste. Per la prima volta modifico leggermente la ricetta perché vedo una pera nella ciotola della frutta che mi chiama.

Prima di ripartire, per andare a prendere i bambini a scuola, cerco le mie fotografie e mi perdo nelle gite domenicali con le mie sorelle e fratello già grandi, la mia mamma sempre sorridente, che ci rallegra con il suo umorismo concreto e spudoratamente sincero, i panini con l’insalata e il termos giallo canarino, come la 127 ereditata dal nonno.

Pronti per la festa?

Piscina dopo la scuola e finalmente tutti a casa! Logos, che cosa manca?
“Ci vuole un sole al centro e tutti i mesi intorno.”
Bene, vuoi colorare il sole mentre scrivo i mesi dell’anno?

“Ora dobbiamo mettere le candeline al centro e quella più grossa sul tuo mese. Poi, con una palla in mano (che simboleggia la terra), inizi a girare intorno al sole. Per ogni anno ci fai vedere una fotografia e ci racconti la sua storia.”

Naturalmente non siamo andati avanti così per 44 giri, ma è stato un momento emozionante e intenso.

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Festeggiamenti per il mio compleanno! #ritodelsole #compleanno #metodomontessori #educazionecosmica #compleannomontessori #bambini #felicita

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Mamma in braccio, a scuola, con la nonna

Per me, che ho ripercorso la storia della mia vita, infanzia, scuole, amici, la casa dove sono cresciuta, le mie origini e la trasformazione verso l’età adulta, la nuova famiglia, la felicità conquistata che mi emoziona anche ora che la scrivo.

Vedere la mamma neonata, in braccio allo zio già grande, bambina coccolata dalle sorelle, sul balcone il primo giorno di scuola, al mare d’inverno a giocare con uno stecco, sul palco con i compagni di pianoforte è stata un’esperienza nuova per i miei figli, curiosi e un po’ increduli.

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La mia vita in un flash! Selezione delle fotografie per il rito del sole, la celebrazione del compleanno montessoriano. #ritodelsole #compleanno #metodomontessori #educazionecosmica #compleannomontessori #bambini #felicita #fotografie #infanzia #fotografiediunavita #fotografiedifamiglia

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Educazione cosmica

Con il rito del sole, la celebrazione del compleanno inventata da Maria Montessori, il bambino ripercorre la sua esistenza dalla nascita, entrando a far parte dell’universo. Gira intorno al sole con la terra in mano (una palla o un mappamondo), cammina per tutti e 12 i mesi dell’anno, fino a ritornare al suo compleanno che celebra con una nuova fotografia, poi ancora un altro anno, fino ad arrivare al presente.

Il rito del sole rientra nell’educazione cosmica, una delle materie del metodo Montessori, che permette al bambino di scoprire l’origine dell’universo, attraverso laboratori, letture ed esperimenti particolarmente divertenti e stimolanti.

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Filed Under: Benessere, Educazione, Famiglia, Genitori, Uncategorized Tagged With: bambini, compleanno, educazione, Famiglia, Felicità, genitori, Maria Montessori, Metodo Montessori, Rito del sole

Le spiagge più belle di Malta

15 Ottobre 2018 by federicabertolli Leave a Comment

una bambina con il vestito e i piedini sotto la sabbia scava con la paletta
Smilla gioca con la sabbia dorata della Golden Bay

Le spiagge più belle di Malta si trovano tutte nella parte settentrionale dell’isola principale, davanti a Comino, la piccola isola chiamata come la profumata spezia, dove si trova la meravigliosa Blue Lagoon e Gozo, la seconda isola dopo Malta, dove si possono visitare i templi megalitici di Gitantia.

https://www.instagram.com/p/Bn4OlRAH9CY/?taken-by=federica.bertolli

La mia preferita è la spiaggia di Paradise Bay, una piccola baia proprio davanti a Gozo: acqua cristallina, sabbia chiara, scogli ai lati da esplorare con maschera e pinne, uno stabilimento in una struttura che non disturba il panorama.

Noi siamo stati a settembre, non la consiglio nei periodi “caldi” come luglio e agosto…troppo affollata!

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Verso la #paradisebay a #malta #maltaisland #summer #beach #beautifulbeaches #holiday #vacation

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Attirati dal nome della Golden Bay, abbiamo scoperto la bellissima spiaggia di Mgarr, la Ghajn Tuffieha: stessa sabbia dorata, ma al posto dell’ingombrante resort, sulla spiaggia accanto c’è un poetico locale che si chiama Singita, dove si può ammirare il miracolo del tramonto ma anche solo godersi la spiaggia dorata di giorno (come abbiamo fatto noi, che non osiamo rovinare la magia e il relax dell’aperitivo con due bambini che corrono in giro…).

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Good morning! How are you going to spend this Saturday? Thanks for this pic @irina.vasilita #malta #lovemalta #malta2018 #visitmalta #valletta #summer #malta_vgb #traveling #comino #gozo #travel #valletta2018 #newopening #malta2016 #mellieha #bugibba #travel_in_malta #paceville #bluelagoon #armierbay #my_gozo #sunsetchaser #thisismalta #ghajntuffieha #vgb #travel_in_malta #mymalta #instamalta #mdina #travelmalta

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Un’altra opzione è la piccola spiaggia di Fomm ir-Rih Bay, dove però non siamo arrivati perché ci siamo fermati per sbaglio alla spiaggetta subito prima (che è una “spiaggia” di ciottoli!). Bisogna lasciare la macchina in cima alla scogliera e scendere su un sentiero un po’ scosceso. Consiglio un paio di scarpe o sandali da trekking per sicurezza, un’esperienza che ti rimane nel cuore per tutto l’inverno!

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Alla ricerca della #spiaggia nascosta #Malta #maltaisland #estate #familyholidays

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#stonebay #stonebaybeach #malta #maltaisland #spiaggediciottoli

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https://www.instagram.com/p/BoeT5OtHy6R/?taken-by=federica.bertolli

Come tutte le isole il modo migliore per visitarle è in barca, a noi è piaciuto molto il barcone di legno di Oh Yeach Malta! che ci ha portato a visitare Gozo (chi lo desidera può salire su un autobus a due piani che ti porta in giro per l’isola, tipo hop on-hop off), la Crystal Lagoon e Blue Lagoon di Comino, oltre alle grotte sparse nelle isole.

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#islands #cruise #islandscruise #malta #ohyeahmalta #sailing #sailingboat #gozo #comino #ilovethesea

A post shared by federica bertolli (@federica.bertolli) on Sep 18, 2018 at 12:02pm PDT

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#islands #cruise #islandscruise #malta #ohyeahmalta #sailing #sailingboat #ilovethesea #nofilter

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La Blue Lagoon era super affollata anche di settembre…forse a maggio o in ottobre è più sgombra!

La Grotta Blu invece si trova nella parte sud ovest di Malta, ma non ci sembrava una visita da fare con i bambini ancora piccoli. Per chi volesse scoprirla ecco qualche riferimento:

  • Google Maps
  • Blog ufficiale di Malta con orari e indicazioni

Avrei ancora tantissime cose da suggerire e raccontare, chi vuole può commentare questo post, scrivermi una email o contattarmi sui social: Facebook, Twitter o Instagram.

Malta è davvero un’isola che offre un’ampia scelta di attività di tutti i tipi: immersioni, pesca, sport acquatici o “secchi”, natura, storia, per non parlare della lingua: il maltese è un insieme di parole inglesi, italiane, siciliane e arabe. La cosa incredibile è che sono riconoscibili, ognuna nella propria lingua!! Per esempio, la mattina sentivamo l’altoparlante del furgoncino che vendeva le ciambelline per colazione che diceva qualcosa come: “vjhsgdyfiouagerylioglakwnsdbhvkasjhdfv….cioccolato mangia”!

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Musica e felicità

2 Agosto 2018 by federicabertolli Leave a Comment

Orchestra da camera in una chiesa. Violini e viole in piedi.
Jan Bjøranger con gli allievi del Festival Virtuoso e Belcanto

Mi sono divertita davvero tanto! Domenica sera sono stata al concerto finale del Festival Virtuoso & Belcanto a Lucca e ho respirato l’emozione, la gioia, la condivisione e soddisfazione dei ragazzi che si sono esibiti dopo due settimane insieme.

Il programma classico previsto è stato sostituito completamente, così, un po’ titubanti, ci siamo affidati all’ascolto di un gruppo unito, in una posizione orchestrale anomala: violini e viole in piedi, avvolti in un abbraccio circolare intorno alla guida, il Maestro Jan Bjøranger, violinista e direttore artistico norvegese.

Non occorre essere musicisti, né particolarmente eruditi per percepire l’impegno, il divertimento, la sfida, la complicità e la fiducia che li unisce.

Aprono il concerto le Variazioni su un tema di Frank Bridge, di Benjamin Britten (1913-1976). Tema e dieci variazioni (Adagio, Marcia, Romanza, Aria Italiana, Bourrée Classica, Valzer Viennese, Moto Perpetuo, Marcia Funebre, Canto, Fuga e Finale), con una sorpresa: per suonare l’Aria Italiana i violisti lasciano l’archetto e suonano la viola come una chitarra (vedi foto).

Ecco il link della Romanza:

E il video di tutte le Variazioni:

Segue la Trauermusik, Suite di Paul Hindemith per viola e orchestra, condotta dal Maestro Paul Cortese, violista e musicista cosmopolita.

Grazie alla mia amica Mini che mi ha invitato e complimenti a tutti per aver offerto a questa piccola città l’occasione di ospitare un festival che lascia un segno nel cuore dei 135 partecipanti provenienti da tutto il mondo (solo una ventina gli allievi italiani).

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Felici con le pozzanghere

25 Luglio 2018 by federicabertolli Leave a Comment

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Filed Under: Benessere, Educazione, Famiglia, Genitori, Natura, Salute Tagged With: bambini, complicità, diritti dei bambini, Divertimento, Felicità, Gioia, libertà, natura, pioggia, pozzanghere

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